Eni Gas&Power: licenziamento Olivieri
Teorema aziendale: forte con i deboli e debole con i forti
SAPORE DI SALE ..... quel gusto un pò amaro di cose perdute.......
Lavoratori,
siamo di nuovo qui dopo le ferie estive, ad affrontare un nuovo anno lavorativo. Ma stavolta è diverso.
Siete sicuramente a conoscenza del licenziamento del nostro collega Olivieri, frutto di un teorema aziendale che marca sempre più lacune e che siamo convinti porterà a rivedere giudizi cinicamente affrettati.
Non vogliamo sovrapporci a precedenti volantini dei confederali (notiamo che neanche di fronte ad un licenziamento si riescono a superare le divisioni), i cui contenuti e indicazioni sono sostanzialmente condivisibili, pur essendo convinti che vi è una quota di responsabilità delle RSU per non aver denunciato metodi e comportamenti a dir poco “leggeri” dei lavoratori, conseguenza di un’ errata interpretazione del concetto di disponibilità.
Dare indicazioni ora di comportarsi secondo le regole, denuncia inesorabilmente che prima era “tollerato” starne fuori e che nessuno ha evidenziato queste carenze. Fatta questa doverosa premessa, vogliamo però mettere in luce come in questa triste circostanza sia venuta fuori un’anima aziendale sconcertante, forte con i deboli e debole con i forti.
In questi anni abbiamo assistito ad alcuni casi scabrosi che hanno portato al licenziamento di colleghi (pochi per fortuna…), ma la violenza e l’arroganza dimostrata nei confronti di un INNOCENTE, rimasto incastrato in qualcosa di più grande di lui e reo probabilmente di aver avuto il coraggio di denunciare comportamenti aziendali al confine della legalità, mette definitivamente la parola fine alle tante enunciazioni di principio sul “valore delle risorse umane”. A nulla sono serviti i richiami alla logica, a nulla l’analisi (purtroppo successiva) dei fatti, a nulla l’incongruenza delle tesi aziendali, a nulla il retroterra del collega.
L’importante era dare un segnale di forza gratuito omettendo le ENORMI RESPONSABILITA’ dei vari Dirigenti e capetti di turno, intenti a promuovere la propria persona piuttosto che proteggere per davvero i loro collaboratori.
Che dire infatti della possibilità di lavorare in alcuni applicativi con la stessa chiave e password contemporaneamente su molteplici stazioni di lavoro? Che dire della scelta folle di “open space” da 50/60 persone? Che dire delle richieste continue, subdole, ricattatorie di oltrepassare le regole con la promessa di un bel “premio fedeltà”?
Costoro, hanno il coraggio e lo spessore morale di licenziare un lavoratore quando dovrebbero fare un bel bagno di umiltà e dichiarare il loro FALLIMENTO.
Il “caso Olivieri” NON finirà nel silenzio e sarà nella nostra agenda fino a quando non riusciremo a ottenere giustizia. Giustizia che non puo’ che essere la reintegra senza condizioni di Dario nel suo posto di lavoro e l’individuazione dei veri responsabili dei fatti contestati. Proponiano alle altre OO.SS un’ iniziativa comune a sostegno del collega che dia il chiaro segno della nostra solidarietà e che rimetta al centro il valore delle persone contro questa dilagante deriva autoritaria.
RDB/CUB Energia - ENI GasPower