Venerdì 22 maggio sciopero nazionale dell’igiene ambientale. USB: non saranno i lavoratori a pagare il conto dell’emergenza

Nazionale -

Con la consapevolezza delle difficoltà economiche che tutti stiamo subendo e la responsabilità che ci ha contraddistinto nell’assicurare un servizio essenziale alla collettività nei giorni di maggior contagio, siamo ormai arrivati al collasso. La verità è che anche le aziende di un settore particolarmente esposto come quello dell’igiene ambientale non tutelano i loro dipendenti, in barba a tutte le disposizioni governative e i protocolli sicurezza.

È ormai evidente che i picchi di contagio sono più alti lì dove c’è attività lavorativa e i lavoratori d’igiene ambientale in questa fase 2 devono essere maggiormente protetti dai rischi biologici e soprattutto dal rischio contagio da rifiuti potenzialmente infetti da Covid-19. Invece le aziende minacciano i lavoratori che giustamente protestano e la Commissione di garanzia da un lato restringe sempre più la possibilità di scioperare e dall'altro arma le aziende contro i lavoratori che fanno valere il diritto a lavorare in sicurezza. Per questo non abbiamo altra scelta che scioperare, per salvaguardare la nostra salute, quella dei nostri familiari e della comunità tutta, dal rischio di contagio da coronavirus.

Senza libertà di sciopero e democrazia sui posti di lavoro non ci sono diritti e non c’è salute e sicurezza per chi lavora per questo scioperiamo e pretendiamo:

  • per chi opera nella raccolta rifiuti, negli impianti e nello spazzamento la fornitura quotidiana di mascherine FFP2 o FFP3, guanti monouso e di tutti i dpi necessari
  • la corretta sanificazione e igienizzazione dei mezzi e i luoghi di lavoro;
  • l’avvio della raccolta dedicata in tutti i comuni colpiti dal contagio COVID-19 per le utenze domestiche dove ci sono casi positivi o sintomatici; la dotazione di tute monouso ad alta visibilità e occhiali di protezione, oltre le mascherine antivirali e i guanti monouso;
  • divieto di infliggere provvedimenti disciplinari ai lavoratori e lavoratrici che per autotutela non svolgono il servizio in assenza dei DPI, come previsto dalla L.81/90. Controlli e sanzioni per le aziende che mettono a rischio la salute pubblica. Le aziende sono inadempienti e vanno sanzionate, non i lavoratori!

Nella stragrande maggioranza delle aziende anche pubbliche non si salvaguarda la sicurezza dei dipendenti, mettendo a rischio il servizio essenziale d’igiene urbana. Molte delle disposizioni delle autorità competenti non vengono rispettate su mascherine, sanificazioni, docce e servizi igienici, modalità di raccolta.

Abbiamo denunciato e chiesto verifiche e controlli già da mesi e avanzato le nostre proposte su soluzioni ragionevoli per mettere in sicurezza i lavoratori ma le Aziende continuano a fare profitti sulla pelle dei lavoratori e chi deve controllare invece di intervenire e sanzionarle lascia i lavoratori che denunciano in balia delle loro ritorsioni.

Noi di USB diciamo no! Senza garanzia della sicurezza non ci sarà garanzia del servizio.

Contro l’arroganza delle Aziende di Igiene Ambientale che vogliono far pagare ai lavoratorile carenze e i costi dell’emergenza sanitaria

 

IL 22 SCIOPERIAMO PER I NOSTRI DIRITTI E PER LA SALUTE

 

USB Lavoro Privato