VA DOVE TI PORTA…IL WELFARE!

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Come anticipato dalle comunicazioni aziendali e sindacali, dal 18 Maggio scorso è prevista la possibilità (per ora volontaria) da parte del lavoratore di destinare una parte del premio di produttività a forme di welfare, il cui dettaglio è esposto nel portale aziendale.  

Negli accordi sindacali è previsto che, oltre l'abbattimento dell'aliquota irpef del 10%, l'azienda metta sul piatto altri 200,00 €. di bonus per l'acquisto dei benefit. Quindi destinando 2000€ al welfare si ottengono 200€ di abbattimento + 200€ di bonus aziendale. Totale 400 €. All’apparenza un bel regalo!

Ora, poiché è stato rinnovato da poco il CCNL a 35 €. lordi mensili, da dove arriva questa improvvisa generosità? E' presto detto.

L'interesse a favorire questa operazione, lungi dall'essere per amore incondizionato del genere umano (ma non abbiamo mai avuto dubbi), è di natura squisitamente fiscale in quanto, qualora il lavoratore decida di convertire le somme di denaro in servizi di welfare, l’impresa avrà come conseguenza una riduzione secca del 20% dell'aliquota contributiva. QUINDI… NIENTE CONTRIBUTI E QUOTA TFR LEGATI AL PREMIO DESTINATO AL WELFARE E QUINDI……FUTURA PENSIONE PIU' BASSA.

In termini etici generali si propone dunque di versare meno tasse e di favorire ulteriormente la decontribuzione a danno del sistema pubblico. Davvero una bella idea per un paese con 2.300 miliardi di €. di debito pubblico e con un sistema pensionistico che non ha certo bisogno di politiche di decontribuzione!

Su tutto questo la collaborazione fattiva dei Sindacati Confederali che agevolando queste novità, stanno accompagnando convintamente la "privatizzazione" dei servizi e la progressiva demolizione del sistema pubblico.

Inoltre vi è un altro aspetto che ci preoccupa non poco e cioè che qualora la parte di premio destinata al welfare per un qualsiasi motivo non venisse utilizzata dal lavoratore, verrebbe AUTOMATICAMENTE destinata a Fondenergia, che come sappiamo è un ente bilaterale Azienda/Sindacati Confederali (vedi ns. precedente comunicato).

Non vorremmo che interessi convergenti convincano in un prossimo futuro le “parti sociali” a RENDERE OBBLIGATORIO CIO’ CHE OGGI E’ FACOLTATIVO, creando un sistema che di fatto renda complicato al lavoratore la fruizione dei suoi benefit (sui quali comunque l’azienda guadagna) e, oltre a costringerlo a “incanalare” il proprio denaro verso soggetti determinati da altri, lo costringa in subordine a contribuire “spintaneamente” in Fondenergia (ente bilaterale).

E’ di tutta evidenza che queste operazioni, seppur legali e apparentemente bonarie, nascondono l’esigenza di sottrarre margini di decisione al lavoratore: ieri le chiusure collettive, oggi il premio……domani?  

Unione sindacale di base