IL TAR SOSPENDE LA SVENDITA DELL'AEM - RDB-CUB CONTINUA LA RACCOLTA DI FIRME PER IL REFERENDUM

Carmelo Calabrese, CUB e RdB Energia AEM: "E’ una vittoria importante, il Comune aveva tentato un ‘piccolo golpe’ con una delibera allucinante e il Tar ha accolto la sospensiva di un collocamento che per noi è assurdo. Continueremo la raccolta delle firme per indire un referendum milanese"

Milano -

 "Ne abbiamo già raccolte metà. Dopo questa sentenza - afferma Calabrese - ci aspettiamo di raccogliere le altre 2.500 in un battibaleno. Sempre più cittadini, infatti, capiranno che il Comune non opera nell’interesse di tutti".
Il Tar della Lombardia ha accolto la richiesta di sospensiva del collocamento della seconda tranche di Aem. L’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale accoglie il ricorso presentato dalle associazioni dei consumatori e dall’Associazione dei piccoli azionisti nonché dall’Organizzazione sindacale RdB-CUB A.E.M. e sospende l’efficacia delle deliberazioni del consiglio comunale che avevano come oggetto la vendita di una quota complessiva pari al 17,6% del capitale di Aem e le modifiche dello statuto della società.
"Per noi è una vittoria importante. La nostra battaglia ha avuto successo. - sottolinea Carmelo Calabrese , Rdb-CUB - Il Tar ha anche accolto i motivi del ricorso e viene fuori che il Comune ha fatto venir meno i principi di trasparenza. Come R.d.B.-CUB non volevamo che il ‘golpe’ su Aem voluto dal Sindaco Albertini andasse in porto e abbiamo portato in piazza anche quei cittadini milanesi che hanno capito che difendere l’Aem con il 51% di proprietà del Comune significa difendere uno dei gioielli di proprietà comunale che da 100 anni agisce sul territorio lombardo".
Come CUB e RdB Energia AEM - ribadisce Calabrese - rimaniamo contrari al fatto che il Comune di Milano scenda al di sotto del 51% della proprietà AEM. Questo nostro giudizio non è frutto di prese di posizione ideologiche ma trova conferma nei problemi che si sono evidenziati nel settore elettrico nel recente passato. Dopo il Decreto Bersani, che prevedeva la liberalizzazione e privatizzazione del Settore Elettrico, i problemi nel campo energetico si sono aggravati (vedi i black out dell’estate scorsa) il ruolo positivo avuto da AEM in questo senso in occasione del black out dello scorso settembre è sotto gli occhi di tutti.
L’Aem in virtù di quel decreto ha acquisito la rete di Distribuzione ex Enel permettendo così a Milano di avere un unico distributore energetico; scelta che, se ben gestita con massicci investimenti, produrrà sicuramente un miglior servizio all’utenza ed ai cittadini. L’Aem dunque - ribadisce Calabrese - non può essere considerata un’azienda qualsiasi da "spremere" economicamente: è un’azienda di valore strategico, deve essere gestita in un’ottica industriale e avere un ruolo sul panorama nazionale.
Per questo - conclude Calabrese - abbiamo iniziato una raccolta di firme per arrivare all’indizione di un Referendum riservato ai cittadini residenti a Milano. Non vogliamo che il Comune perda il controllo assoluto sull’azienda più importante del territorio. I lavoratori dell’Aem hanno scioperato e lottato per difendere un servizio essenziale per Milano. Questa, ribadisco, è una vittoria importante, il Comune aveva tentato un piccolo golpe con una delibera allucinante e il Tar ha accolto la sospensiva di un collocamento che per noi è assurdo.
Noi continueremo la raccolta delle firme. Siamo già a metà. Dopo questa sentenza ci aspettiamo di raccogliere le altre 2.500 in un battibaleno. I cittadini capiranno che il Comune non opera nell’interesse di tutti".
(Carmelo Calabrese è presente alla Conferenza stampa delle h 16 a Palazzo Marino)
Info: Carmelo Calabrese 368 237986; Fabia Caporizzi, tel. 02 2666289, 349 1937558