Igiene ambientale, USB: stato di agitazione nazionale dopo la pronuncia della Commissione di garanzia contro gli operatori Geofor mandati allo sbaraglio senza DPI

Pisa -

La Commissione di Garanzia che “vigila” sugli scioperi nei servizi essenziali ha chiesto sanzioni per i lavoratori dell’igiene ambientale che operano in appalto per la Geofor di Pisa. È accaduto che i lavoratori nel mese di marzo, in piena pandemia, di fronte all’assenza delle condizioni di sicurezza, abbiano timbrato e si siano fermati sul piazzale astenendosi dalla prestazione, così come prevede l’art. 44 del DL. 81 del 2008.

In particolare i lavoratori hanno chiesto di essere dotati di guanto monouso, di mascherine in numero adeguato e che fosse fatta l’igienizzazione dei mezzi e delle divise dopo ogni turno di lavoro. Disposizioni espressamente indicate anche dal gruppo di lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità - Ambiente e Gestione dei Rifiuti.
A fronte di questa sacrosanta protesta, la Commissione di garanzia ha accolto le argomentazioni aziendali senza verificarle, e pur riconoscendo la grave situazione e la legittima autotutela dei lavoratori prevista dall'art. 44 della legge n. 81 del 2008, ha dichiarato “che questa deve essere considerata con grande cautela” e ha terminato invitando la Geofor S.p.A. “ad avviare i procedimenti disciplinari a carico dei lavoratori”.

Sono settimane di grave sofferenza per quanti operano nei servizi pubblici essenziali, costretti a lavorare in una situazione in cui alle già carenti condizioni di sicurezza si aggiunge il rischio di ammalarsi e di morire di Covid-19.
Sono giorni ancora più difficili soprattutto per chi ha il coraggio di protestare e di denunciare le aziende che non forniscono i dispositivi di protezione o non adottano le disposizioni previste (sanificazioni, DPI, lavaggio indumenti, distanziamento).

Da tempo il Presidente della Commissione, Santoro Passarelli, ha impresso alla Commissione un ruolo “politico” che va oltre il suo mandato e mira a colpire l’esercizio delle libertà sindacali, attraverso pesanti sanzioni nei confronti dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali come l’USB, ignorando le ragioni alla base delle proteste e degli scioperi.
Di recente Santoro Passarelli ha chiesto che l’USB venisse sanzionata per aver proclamato, nell’ambito dello sciopero generale del 25 marzo, un minuto di sciopero simbolico nei settori della sanità e dell’igiene ambientale, dove si contano centinaia di lavoratori infetti, più di cento morti, almeno tre dei quali nell’igiene ambientale, proprio perché privi delle necessarie protezioni.

Con speculare ipocrisia, la politica, le istituzioni e i media si riempiono la bocca con la retorica degli eroi in prima linea e abbondano le “pacche sulla spalla” che non costano nulla e non impegnano nessuno.

La richiesta di sanzioni nei confronti dei lavoratori Geofor è particolarmente pesante poiché cade alla vigilia della cosiddetta Fase 2 che prevede la riapertura di molte aziende, a nostro avviso una scelta sconsiderata e grave, dettata dalle logiche del profitto a scapito della salute pubblica e che suona come un via libera al padronato.

L’astensione dei lavoratori Gerfor è motivata, è legittima e non va sanzionata. È grave che la Commissione chieda sanzioni contro i lavoratori.
Saremo a fianco dei lavoratori che si sono rifiutati di lavorare in condizioni che mettevano a rischio la propria vita e quella degli altri e impugneremo ogni eventuale provvedimento disciplinare che fosse comminato.
Non ci stancheremo e non ci fermeremo, nonostante il restringimento dei diritti costituzionali collettivi e personali, nonostante e contro i divieti di scioperare e di protestare in piazza come vorremmo e servirebbe. Continuiamo la nostra lotta contro altri e più potenti “virus”, quelli del profitto e dello sfruttamento al fianco dei lavoratori e dei cittadini.

Per questi motivi USB Lavoro Privato dichiara lo stato di agitazione nazionale nelle aziende dell’Igiene ambientale; chiede la revoca della delibera della Commissione di Garanzia che colpisce i lavoratori della Geofor e delle aziende in appalto, rRei di non aver preso servizio, nel bel mezzo della fase più acuta dell’epidemia di Covid-19, perché completamente sprovvisti dei DPI, in imprese che hanno totalmente omesso di adempiere l’obbligo di garantire la salute e sicurezza dei lavoratori previsti dalle norme di legge.

 

 

25/4/2020

 

Unione Sindacale di Base Lavoro Privato