I lavoratori ASA dicono NO alle discriminazioni di salario tra vecchie e nuove generazioni
Dopo 4 anni di rinvii del rinnovo degli accordi integrativi scaduti nel 2019, ASA ha deciso di mettere le mani in tasca ai lavoratori e disdire molti accordi integrativi. Alcuni in scadenza, altri no. Sul piatto ci sono anche le intese ottenute con determinazione in passato dai lavoratori, per riconoscere indennità per i quotidiani disagi, che in qualche modo integrano il salario previsto dal contratto non più adeguato, come emerge anche a livello nazionale.
Vogliono cambiare la storia di ASA penalizzando i salari, in minima parte delle vecchie generazioni, ma soprattutto azzerando molti accordi integrativi alle future generazioni.
Questo non è accettabile! I lavoratori di ASA lo sanno benissimo e per questo hanno rimesso tutto in discussione. In questi giorni si sono svolte le votazioni su una nuova ipotesi di accordo che avrebbe istituito il doppio regime salariale a partire dal 1° giugno 2023 per i nuovi assunti. I lavoratori hanno votato NO! Negli occhi dei dipendenti si leggeva chiaramente la rabbia e la determinazione di dire basta alla discriminazione tra nuove e vecchie generazioni: la dignità prima di tutto.
Ora il documento tornerà nuovamente sul tavolo della trattativa e attendiamo da ASA una risposta che, in parte, era già stata data alcuni mesi fa durante le convocazioni in Consiglio Comunale. In quelle sedi, i vertici aziendali, sia il socio privato che quello pubblico, avevano documentato e dichiarato pubblicamente che questa azienda è un fiore all’occhiello per Livorno e provincia dove i bilanci positivi degli ultimi anni venivano confermati e consolidati.
Allora perché voler a tutti costi togliere gli accordi integrativi e quindi ridurre il salario? Se vogliono privilegiare le premialità dei lavoratori e migliorare la qualità offerta al cittadino, con i bilanci positivi, perché utilizzare il salario dei dipendenti e non gli utili? Tutto deve essere fatto e sorretto dalle spalle e dal salario dei lavoratori di ASA?
La RSU ha più volte dichiarato al tavolo delle trattative che prima di tutto occorre una riorganizzazione per limitare straordinari ormai incontrollabili. Molti lavoratori sono costretti a superare le 250 ore annue di straordinario, limite imposto dal lgs 81/08. Perché, se ci sono queste anomalie, non si provvede a limitarne i danni economici e legislativi? Arrivare a 300, 400, 500, 1000 ore l’anno non è forse un motivo per intervenire, magari assumendo dove ce n’è necessità? 52.000 ore l’anno equivalgono circa a 1 milione di euro, sicuramente troppi per un’azienda come ASA.
Cancellare con un colpo di penna la storia di ASA, che ha sempre portato a bilanci positivi, tramite abolizione degli accordi integrativi, per i vertici aziendali è probabilmente più logico che intervenire dove veramente esistono gli sprechi.
Per questo USB invita ASA e la parte pubblica a garantire il salario di tutti i propri dipendenti, nonché cittadini, rinnovando e confermando la storia di ASA, ponendo la firma sul rinnovo degli accordi integrativi la cui scadenza era stata prorogata al 31/05/2023, e ad intervenire sugli aspetti che stanno portando a perdite di utile.
Quando i bilanci sono positivi vanno premiati i dipendenti e non attaccati i salari, specialmente dei nuovi assunti. Ci aspettiamo che gli utili, qualora non fossero utilizzati per le premialità tanto volute dai vertici aziendali, vengono utilizzati per migliorare il servizio al cittadino.
USB ASA Spa
Livorno 8/6/23