Energia. Struttura Torrevaldaliga Nord: COSI' NON VA BENE. Servono iniziative di protesta per invertire la rotta del confronto

In allegato il volantino impaginato

Roma -

La RdB Energia-CUB informa i lavoratori di aver avviato la procedura di legge per uno sciopero di protesta contro l’ipotesi di struttura prefigurato per Torrevaldaliga Nord. Quattro i punti dolenti: occupazione, organizzazione del lavoro, esternalizzazioni e inquadramenti.


Occupazione: le nozze coi fichi secchi. Si propone un organico insufficiente che non risponde alle aspettative maturate nel comprensorio e tra i lavoratori. A fronte della quantità e delle dimensioni dei nuovi impianti, il numero complessivo degli occupati risulta addirittura più basso del vecchio organico parametrato su quattro gruppi ma senza denitrificatori, desolforatori, dome, mulini, nastro trasportatore, stazione metano, ecc.


Nuova organizzazione Enel : lavorare di più, lavorare peggio. I profondi cambiamenti di cui si parla peggioreranno il modo di lavorare e le condizioni di sicurezza. Quanto si vuole realizzare con l’accorpamento dei reparti, la polivalenza, il multiskilling, le squadre miste e la presa delle sicurezze da parte degli operatvi, risponde a una logica di “deregolation” di una organizzazione che in tanti anni ha permesso grandi risultati produttivi e, soprattutto, infortuni zero.   


Esternalizzazioni: il pacco è servito. Dopo anni di cessioni di attività limitate alle aree di staff, ora si interviene pesantemente sulle aree operative. In particolare, saltano agli occhi il taglio delle risorse assegnate all’area meccanica (50 addetti contro i 110 precedenti) e la cessione a terzi delle attività di carico/scarico sui moli. Su aree rilevanti Enel rinuncia così all’autonomia operativa.


Inquadramenti: prendere tre per pagare uno. Dopo ben 16 anni di immobilità della struttura e di continua evoluzione professionale dei lavoratori, anziché partire dal riconoscimento delle capacità acquisite e dal salto professionale che sarà imposto dalle nuove tecnologie, si propongono passaggi minimali inaccettabili: mezze categorie che non solo erano già previste dalla mancata ristrutturazione per l’olio-gas e che, nel caso della manutenzione, si vorrebbe addirittura legare alla introduzione di pesanti modifiche nell’organizzazione del lavoro.


A tutto ciò va inoltre aggiunta una critica severa alle modalità con cui si sta svolgendo il confronto, che peraltro non tiene conto di quanto elaborato dalla commissione OOSS locali-RSU TN: aspetti non marginali, rispetto ai quali i lavoratori reclamano il rispetto di quanto deciso in assemblea.

I lavoratori non sono buoni solo quando devono sostenere il progetto carbone

Questo deve essere chiaro e se le cose non cambieranno lo urleremo con tutte le nostre forze ai cittadini, alle forze politiche e a tutti quelli che forse hanno ragione a diffidare di Enel

Stiamo ben attenti. La struttura di cui si discute condizionerà il nostro futuro

Occorre alzare la voce. Adesso !