COMPARTO DELL'IGIENE AMBIENTALE - SCIOPERO 27 GENNAIO -volantino-
In allegato il volantino
ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DEL COMPARTO DELL’IGIENE AMBIENTALE
Il Governo Monti con la liberalizzazione del settore dei servizi ambientali attacca i diritti dei lavoratori e frantuma la qualità dei servizi ai danni dei cittadini.
SCIOPERO GENERALE
VENERDI’ 27 GENNAIO 2012
PER L’INTERO TURNO DI LAVORO
CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
Il Governo Monti sta procedendo, senza ostacoli in parlamento, ad attuare le imposizioni della BCE e dell’Unione Europea: tra queste la liberalizzazione e privatizzazione dei servizi ambientali come degli altri servizi locali.
Sbandierato come processo di modernizzazione siamo di fronte ad un attacco alle condizioni di lavoro dei lavoratori del settore e alla qualità dei servizi per i cittadini.
Siamo di fronte anche alla negazione del risultato del referendum del giugno scorso che aveva sancito un NO secco alla privatizzazione non solo dell’acqua ma di tutti i servizi pubblici locali compresa l’igiene ambientale. Un oltraggio alla democrazia e alla volontà popolare.
In questo scenario, che vogliono farci accettare senza una reale opposizione, i servizi ambientali diventano terra di conquista e di profitto per gli speculatori, dove i lavoratori devono essere più sfruttati e mal pagati, i servizi peggiorano e costano di più ai cittadini.
Quando parlano di “competitività” tra aziende del settore, parlano di una guerra che si giocherà sul minore costo del lavoro dei dipendenti (come dimostrano le trattative sul rinnovo del CCNL FISE e quanto è accaduto per il CCNL FEDERAMBIENTE), su una maggiore frantumazione del ciclo dei rifiuti, sulla svendita delle quote pubbliche per le aziende ex municipalizzate.
Tutto questo si somma a condizioni di lavoro già pessime, con salari bassi, precarietà e flessibilità diffusa, insicurezza sul lavoro (inaccettabili le tante morti e invalidità), una giungla di appalti e sub appalti che fanno arricchire furbetti e criminalità organizzata.
CGIL-CISL-UIL-FIADEL in disarmo rispetto alla liberalizzazione continuano a sostenere come unica prospettiva un contratto unico di settore, che invece di avvicinarsi si allontana, e che arrivando a “cose già fatte” e con il disastro compiuto non farà altro che sancire lo smantellamento dei diritti dei lavoratori del settore.
E’ necessaria una politica nazionale di investimenti strutturali nei servizi ambientali, per migliorare la qualità (dalla raccolta al riciclo), le condizioni di lavoro e di sicurezza, garantire i fondi necessari agli enti locali per pagare salari e creare nuovi posti di lavoro stabili, norme contro speculatori e ecomafie.