ANCORA UNA MORTE SUL LAVORO…PURTROPPO
Non è mai facile trovare le parole giuste per affrontare il tema della morte sul lavoro. Quando un collega, un lavoratore muore nel compimento del proprio dovere è comunque una tragedia troppo grande per essere commentata.
Ora ci rattrista la notizia del collega di una ditta appaltatrice che prestando servizio presso il Depuratore Acea di Roma Est, per cause ancora non chiare, ha purtroppo perso la vita nell’espletamento della propria attività.
Per USB è innanzitutto dovere morale ed etico partecipare al cordoglio dei familiari esprimendo loro la vicinanza e la solidarietà della nostra organizzazione.
Ma il fatto, a livello più generale, impone comunque una doverosa riflessione. Dobbiamo tutti insieme pensare alla causa che ha portato al fallimento delle politiche sulla sicurezza sviluppate dal legislatore e messe in campo dai datori di lavoro.
La valutazione dei rischi, la formazione, la fornitura di dispositivi e attrezzature di protezione e di prevenzione, l’evoluzione e l’innovazione dei sistemi e una legislazione sempre più stringente e impegnativa, sono tutte misure adottate e destinate alla sicurezza dei lavoratori.
Nonostante tutto ciò, scorrendo le statistiche a livello nazionale degli ultimi anni non possiamo non denunciare la mancanza degli effetti desiderati circa la riduzione degli infortuni sul lavoro e delle cosiddette morti bianche.
Allora è quasi matematico che la ragione va cercata altrove. Va cercata in una organizzazione del lavoro sempre più opprimente e vessatoria per il lavoratore che spesso viene messo in condizione di operare senza la dovuta cautela e senza le opportune tempistiche.
Quindi se da un lato la legislazione appare garantista verso la sicurezza del lavoratore, dall’altro la stessa legislazione, perseguendo la perdita delle tutele, sancisce l’arretramento dei diritti dei lavoratori stessi, favorendone le condizioni di ricattabilità.
USB invita ACEA SpA ad intraprendere misure di sostegno economico alla famiglia del collega attivando la solidarietà di tutti i lavoratori.