A.E.T Ciampino: dirigenza allo sbando e condizioni di lavoro inaccettabili per i lavoratori, USB condanna gestione da Far West
Un destino comune segna le due municipalizzate del Comune di Ciampino e non solo dal punto di vista dei bilanci aziendali e delle annose criticità economiche: visioni e scelte strategiche discutibili che negli anni hanno sicuramente patito l’assenza di una vera governance , a cominciare dalla Proprietà, con numerosi avvicendamenti nei vertici per lo più utili solo al mantenimento di certi risaputi equilibri politici.
Mentre ASP continua a sprofondare verso il baratro nonostante il “salvifico” piano industriale da ultimo presentato in pompa magna solo qualche mese fa dalla Giunta e dalla Sindaca Colella assieme all’ormai defenestrato Amministratore Unico Accolla, Ambiente e Territorio sembra seguirne pedissequamente il solco, a cominciare dall’ emorragia dovuta a fatture insolute dai diversi comuni della provincia in cui AET gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, una perdita costante e inesorabile che va a sommarsi a tutto il resto, con il dato di cui abbiamo richiesto verifica e mai ottenuto riscontro alla Società partecipata di un organico tra i lavoratori ridotto sempre più all’osso, nonostante i numeri contenuti nel contratto di affidamento raccontino un'altra storia e per la quale il Comune di Ciampino versa fatture a numerosi zero di denaro pubblico.
La bussola si è certamente persa anche relativamente al rispetto delle norme di legge e contrattuali nei confronti dei lavoratori che da anni garantiscono un servizio essenziale per la collettività, quale è quello della raccolta dei rifiuti porta a porta, del decoro e della pulizia stradale in una città di quasi 40.000 abitanti, in condizioni di lavoro massacranti e tenuti sotto botta alla bisogna da responsabili di cantiere/sceriffi che hanno carta bianca sulle modalità di gestione della squadra o del singolo , con servizi e turni comunicati dalla sera alla mattina e una discriminante distribuzione dei carichi di lavoro nella complessiva situazione di sovraccarico a cui sono sottoposti: un numero di lavoratori decisamente insufficiente frutto di scelte aziendali volte al solo risparmio della forza lavoro , a spese e sulla pelle di chi da decenni si spezza la schiena ritrovandosi addirittura inquadrato ad un livello inferiore di quello spettante.
Gravi sono state anche le difformità che questa Organizzazione sindacale ha rilevato nel rispetto della legge 81/08 a garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici che, nonostante le indicazioni impartite dal medico competente in talune situazioni di fragilità , sono stati comunque assegnati a svolgere mansioni e servizi inidonei comportando un rischio elevato di peggioramento delle loro condizioni di salute e sanzionati disciplinarmente per aver fatto valere il loro diritto alla salute sulle pretese aziendali e su cui questa Organizzazione sindacale è stata costretta a intervenire mettendo fine a questa deplorevole prassi.
L’ultimo inaccettabile dato che registriamo è la totale chiusura dei vertici aziendali di AET alle nostre reiterate richieste di riscontro a seguito degli impegni assunti dalla dirigenza nell’ ultimo tavolo sindacale tenutosi ormai 3 mesi fa, in cui questa O.S. ha rappresentato l’urgenza di risolvere le criticità legate alla più che discutibile gestione organizzativa del personale e la regolarizzazione dei loro livelli di inquadramenti: un immobilismo che, unitamente alla negazione di qualsiasi ulteriore contatto con l’Unione Sindacale di Base nonostante l’alta rappresentatività tra i lavoratori , condanniamo e su cui non faremo sconti.
Di certo USB non si fermerà di fronte a questa deprecabile condotta da parte dei vertici aziendali che conferma ancora una volta la grave assenza di ascolto e ricerca di soluzioni che i lavoratori lamentano da sempre: non ci rimane che chiamare in causa il Comune di Ciampino per rappresentare il mancato rispetto delle normative contrattuali e di legge e affinché intervenga rapidamente in qualità di ente proprietario al fine di tutelare i lavoratori e le lavoratrici da una gestione da Far West.
L’Unione Sindacale di Base assicura sin da ora che metterà in campo tutte le azioni sindacali necessarie a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici e per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: la misura è colma e lo stato di agitazione dei lavoratori è già più che palpabile.
Unione Sindacale di Base