Commissariamento ATAC e AMA. USB, Spoil System alla Marino oppure un'opportunità per la città?

Se si vuole cambiare rotta, iniziamo dal non vedere manager e sindacalisti buoni per tutte le stagioni!

Roma -

Le dimissioni dell’A.D. di ATAC Diaccetti e la notizia di un imminente commissariamento di AMA, aggravano il già preoccupante quadro di crisi che investe le due maggiori aziende comunali che producono servizi essenziali a Roma. USB intende comprendere rapidamente se ci troviamo davanti all’ennesimo giro di poltrone, legato all’avvicendamento della giunta capitolina, oppure se c’è un cambio di rotta rispetto al disastro passato.  – commenta Francesco Staccioli del coordinamento USB del Lazio.
USB è stata una dei principali artefici del movimento che per 5 anni ha e ha bloccato i disegni di privatizzazione questi beni comuni, lottando contro un sistema politico e sindacale che ha gestito in maniera dissennata queste aziende. Siamo convinti che uscita dalla crisi sia dalla parte opposta: rilanciare il ruolo pubblico di servizi, tutelando il valore sociale di reddito indiretto e dell’occupazione, senza scaricare i costi di un debito vergognoso e creato dal malaffare sui lavoratori e sui cittadini- insiste il sindacalista USB.
In questo senso, ci preoccupa leggere alcuni nomi di grandi manager in lista per diventare prossimi A.D. di queste aziende, come quello di Rocco Sabelli che si presenterebbe dopo il disastro Alitalia, oppure vedere alcuni sindacalisti confederali che, buoni per tutte le stagioni, dopo essere andati per 5 anni a braccetto con Alemanno e le sue assunzioni, adesso si presentano innocenti da Marino.
Se si vuole davvero cambiare e dare una nuova opportunità a Roma, ai suoi lavoratori e ai suoi cittadini, si potrebbe iniziare a coinvolgere finalmente quei sindacati e quei movimenti che per tanti anni hanno dato vita alla resistenza dentro la città, inaugurando un modello più partecipato di gestire i beni comuni – conclude Staccioli.