SCONTO ENERGIA: VALUTIAMO IL RICORSO LEGALE

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Come è noto, in data 01/12/2011 Enel e OOSS (filctem, flaei, uilcem, ugl) hanno sottoscritto un accordo che elimina definitivamente lo sconto energia.

Tale accordo smentisce clamorosamente quanto stabilito dalle stesse parti nel maggio 2011, quando era stata esplicitamente prevista la possibilità per ogni lavoratore di rifiutare (dichiarando la “mancanza di interesse”) la monetizzazione dello sconto.


Neanche il fiume di disdette sindacali ha indotto filctem, flaei, uilcem, ugl ad un ripensamento: come in repubblica delle banane, hanno prima spostato le elezioni in calendario (rsu/rls, fisde, fopen, arca) per paura di eventuali contraccolpi e poi hanno tolto lo sconto a tutti, fregandosene delle scelte contrarie (che, per inciso, sono sicuramente molte di più del 20% dichiarato). Il boccone era troppo appetitoso, c’era da ingrassare il FOPEN con i nostri soldi, mica con quelli dell’Enel.


Dicono che lo fanno per il nostro bene, che occorre tutelare i lavoratori dalla costante riduzione della previdenza pubblica: ma allora, perché non la contrastano? Come mai, quando Berlusconi e Monti si accaniscono sulle pensioni fanno solo finta di opporsi? Il realtà il giochetto funziona a meraviglia: più si contrae la pensione pubblica, più i lavoratori sono spinti verso la previdenza complementare gestita da aziende e sindacati. Ad essa sono forzosamente destinate sempre più quote di salario: non solo il TFR, non solo il contributo individuale, ora anche la monetizzazione dello sconto e tra poco (vedi accordo del 01/12/2011, lo stesso giorno in cui è stato soppresso lo sconto) anche parte del premio di risultato. E’ un pozzo senza fondo, milioni di euro dei lavoratori gettati nei mercati finanziari senza alcuna garanzia reale.  


Di fronte a questa situazione, USB Lavoro privato si è attivata presso il proprio studio legale per verificare la possibilità di avviare una causa per il mantenimento dello sconto energia. Appaiono infatti evidenti le contraddizioni tra i diversi accordi firmati, tanto da prefigurare motivi di illegittimità che tuttavia, prima di intraprendere la via giudiziaria, devono essere attentamente valutati.   


Appena lo studio legale fornirà il proprio parere, orientativamente per la metà di gennaio, i lavoratori saranno tempestivamente informati per poter assumere le decisioni più opportune.